IL MIO MORBO DI CROHN - BREVE ACCENNO ALLA CONNESSIONE INFIAMMAZIONE E RADICALI LIBERI
Sono ora 25 anni da quando nel lontano 1990 fui operato l´ultima volta a causa del morbo di Crohn, in totale sono stato "aperto" 4 volte e per fortuna, solo alla terza ho subito una resezione (ileo-cecale per un totale di 40 cm). Come già specificato in un altro articolo non avevo molta intenzione di subire un´altra operazione e poiché ciò non era da escludere causa la notevole aggressività della malattia, decisi nel 1992 di iniziare uno studio ed una ricerca al fine di trovare un via d´uscita a quello che sembrava a tutti gli effetti un incubo considerando i dolori e la notevole stanchezza e le complicazioni di carattere mentale che andavano dall´insonnia alla depressione. Depressione in questo caso indotta biochimicamente dalla malattia.
Non ho sviluppato i protocolli naturopatici per il Crohn in breve tempo anzi, la mia ricerca continua tutt´ora per innalzare la percentuale di risultati il più possibile prossima al 100% nei malati di Crohn ed altresì nei malati di retto colite ulcerosa. Nel corso degli anni ho percorso molte strade diverse spesso sinergiche tra loro, alcune di queste strade sono state abbandonate mentre altre , che hanno dato risultati, sono state incardinate nel sistema di protocolli come descritto sul sito.
Per la verità non sono ancora riuscito ad aggiornare il sito con tutti i percorsi, ad esempio manca la ricerca e l´applicazione alla malattia di Crohn del sistema antinfiammatorio che prende in considerazione il legame stretto e sinergico (in senso negativo purtroppo) tra infiammazione e stress ossidativo, ne farò quindi breve cenno.
Tale relazione è dovuta ad un aumento della produzione di radicali liberi generati dal nostro sistema immunitario durante la reazione infiammatoria. Per dirlo in modo semplice il nostro sistema immunitario durante un processo infiammatorio , rilascia perossido di idrogeno (acqua ossigenata) il quale oltre ad essere un potente radicale libero, da luogo alla formazione di altri dannosi radicali liberi come il radicale idrossile (HO-) che è il più potente e dannoso dei radicali liberi, ed il super-ossido cioè una molecola di ossigeno a due atomi ma con una carica elettrica negativa. Inoltre il superossido è prodotto anche da ogni singola cellula del nostro organismo come "effetto collaterale" nella produzione di energia a livello cellulare al termine della catena respiratoria nei mitocondri.
Quindi quando è presente un´infiammazione cronica la quantità di radicali liberi presenti nel nostro organismo è sempre di gran lunga superiore alla capacità antiossidante di cui il corpo normalmente dispone per neutralizzarli. Tali radicali liberi richiamano ulteriore infiammazione che quindi peggiorano la condizione fisica in un circolo vizioso tra infiammazione e radicali liberi che a vicenda si amplificano.
I radicali liberi scatenano un ulteriore aumento della reazione infiammatoria in diversi modi:
1) Danneggiando le membrane delle cellule che si vedono quindi costrette a produrre più citochine (mediatori della reazione immunitaria) che richiamano più reazione infiammatoria.
2)Danneggiando le proteine all´interno delle cellule quindi determinando un accumulo di sostanze tossiche nelle stesse le quali degenerano più rapidamente ed attivando la propria rimozione ad opera dei macrofagi che nella loro attività producono ulteriori radicali liberi.
Questa relazione tra infiammazione e radicali liberi è anche una delle più importanti cause di tumori in quanto sono i radicali che alterano il nostro DNA, fenomeno che sta alla base delle neoplasie.
Quindi l´infiammazione genera radicali liberi che a loro volta, oltre a danneggiare le proteine, le membrane cellulari fosfolipidiche ed il DNA, scatenano ulteriori reazioni infiammatorie che a loro volta generano ulteriori radicali liberi.
Purtroppo pur esistendo una quantità davvero notevole in campo medico scientifico di studi comprovanti questa connessione tra infiammazione e radicali liberi, la medicina ufficiale non si è mai occupata a livello clinico di questa connessione con strumenti che, aumentando la capacità antiossidante dell´organismo, potessero interrompere questa spirale discendente e quindi ridurre drasticamente l´infiammazione.
Esistono invece molti sistemi nell´ambito delle medicine alternative per
1) ridurre i radicali liberi con sostanze antiossidanti dall´esterno e
2) stimolare l´organismo a produrre i proprio antiossidanti naturali a partire dal glutiatione perossidasi, catalasi e superossido-dismutasi.
Ritornerò sull´argomento su come tali interventi possano ridurre l´infiammazione nel morbo di Crohn e nelle altre malattie infiammatorie croniche intestinali come la retto colite ulcerosa.
Riprendendo argomento originale tutte le strade sperimentate le ho in primo luogo testate sul sottoscritto. Anche perché il mio Crohn non è andato in remissione subito 23 anni fa quando iniziai la ricerca ma a gradini; percorrevo una strada che dava buoni risultati ad esempio (il mio primo approccio) l´utilizzo di uno specifico mix multivitaminico con predominanza di B5 acido pantotenico e ciò determinava un miglioramento ma non una risoluzione del problema. Poi ne percorrevo un´altra come la corretta alimentazione anche in base alle intolleranze e ciò determinava un ulteriore miglioramento ma ancora non decisivo. Affrontavo poi il problema degli agenti patogeni che pure determinava ulteriori miglioramenti e così via fino all´ultimo approccio della connessione tra infiammazione e radicali liberi.
Tutte le volte che la mia ricerca percorreva una strada che determinava miglioramenti sia con il sottoscritto che con altri malati, aggiungevo un ulteriore tassello all´insieme dei protocolli naturopatici per il Crohn. Al momento quindi l´armamentario terapeutico per il Crohn e la retto colite ulcerosa consta di molte armi tutte sperimentate positivamente.
Sono quindi stato molto molto attento a seguire io stesso i protocolli che consigliavo ma devo ammettere che sono stato un po´ meno "disciplinato" nell´eseguire controlli regolari nella convinzione di stare più che bene. Quindi al di là del verificare la normalità degli esami ematici inclusa la proteina C reattiva e la VES non mi sono mai spinto oltre . . . fino ad ora.
Ho effettuato di recente un´ecografia addome completo qui allegata la quale conferma la sensazione di benessere raggiunta da anni. Mi aspettavo per la verità di avere almeno una lieve stenosi nel tratto anastomotico in esito di resezione ileo-cecale visto che in passato ero stato operato per una occlusione da stenosi ed avevo sperimentato successivamente vari episodi di sub occlusione. Per cui ho chiesto al radiologo la cortesia di visualizzare in modo specifico tale tratto e nel fare ciò mi ha rassicurato specificando che lungo quel tratto il diametro del lume interno non scendeva sotto i 20 mm quando il range di normalità varia tra 10 e 25 mm.
Vi sono morbi di Crohn in forma lieve che facilmente vanno e restano in remissione anche 10 e più anni senza farmaci senza ricadute, il mio Crohn non era uno di questi; era un Crohn aggressivo sia stenosizzante che fistolizzante che quando attivo rispondeva solo parzialmente al Prednisolone. Dopo due anni dalla resezione ileo-cecale già ritornavano i primi sintomi con diarrea, astenia e dolori oltre all´incubo di veder la qualità della propria vita seriamente compromessa.
Per tali motivi il vedere ora l´esito dell´ecografia dopo 23 anni di totale assenza di terapia farmacologica rappresenta motivo di soddisfazione sia per la mia personale condizione fisica sia come ulteriore conferma della validità di una ricerca che continua da 23 anni nell´ambito delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Non ho sviluppato i protocolli naturopatici per il Crohn in breve tempo anzi, la mia ricerca continua tutt´ora per innalzare la percentuale di risultati il più possibile prossima al 100% nei malati di Crohn ed altresì nei malati di retto colite ulcerosa. Nel corso degli anni ho percorso molte strade diverse spesso sinergiche tra loro, alcune di queste strade sono state abbandonate mentre altre , che hanno dato risultati, sono state incardinate nel sistema di protocolli come descritto sul sito.
Per la verità non sono ancora riuscito ad aggiornare il sito con tutti i percorsi, ad esempio manca la ricerca e l´applicazione alla malattia di Crohn del sistema antinfiammatorio che prende in considerazione il legame stretto e sinergico (in senso negativo purtroppo) tra infiammazione e stress ossidativo, ne farò quindi breve cenno.
Tale relazione è dovuta ad un aumento della produzione di radicali liberi generati dal nostro sistema immunitario durante la reazione infiammatoria. Per dirlo in modo semplice il nostro sistema immunitario durante un processo infiammatorio , rilascia perossido di idrogeno (acqua ossigenata) il quale oltre ad essere un potente radicale libero, da luogo alla formazione di altri dannosi radicali liberi come il radicale idrossile (HO-) che è il più potente e dannoso dei radicali liberi, ed il super-ossido cioè una molecola di ossigeno a due atomi ma con una carica elettrica negativa. Inoltre il superossido è prodotto anche da ogni singola cellula del nostro organismo come "effetto collaterale" nella produzione di energia a livello cellulare al termine della catena respiratoria nei mitocondri.
Quindi quando è presente un´infiammazione cronica la quantità di radicali liberi presenti nel nostro organismo è sempre di gran lunga superiore alla capacità antiossidante di cui il corpo normalmente dispone per neutralizzarli. Tali radicali liberi richiamano ulteriore infiammazione che quindi peggiorano la condizione fisica in un circolo vizioso tra infiammazione e radicali liberi che a vicenda si amplificano.
I radicali liberi scatenano un ulteriore aumento della reazione infiammatoria in diversi modi:
1) Danneggiando le membrane delle cellule che si vedono quindi costrette a produrre più citochine (mediatori della reazione immunitaria) che richiamano più reazione infiammatoria.
2)Danneggiando le proteine all´interno delle cellule quindi determinando un accumulo di sostanze tossiche nelle stesse le quali degenerano più rapidamente ed attivando la propria rimozione ad opera dei macrofagi che nella loro attività producono ulteriori radicali liberi.
Questa relazione tra infiammazione e radicali liberi è anche una delle più importanti cause di tumori in quanto sono i radicali che alterano il nostro DNA, fenomeno che sta alla base delle neoplasie.
Quindi l´infiammazione genera radicali liberi che a loro volta, oltre a danneggiare le proteine, le membrane cellulari fosfolipidiche ed il DNA, scatenano ulteriori reazioni infiammatorie che a loro volta generano ulteriori radicali liberi.
Purtroppo pur esistendo una quantità davvero notevole in campo medico scientifico di studi comprovanti questa connessione tra infiammazione e radicali liberi, la medicina ufficiale non si è mai occupata a livello clinico di questa connessione con strumenti che, aumentando la capacità antiossidante dell´organismo, potessero interrompere questa spirale discendente e quindi ridurre drasticamente l´infiammazione.
Esistono invece molti sistemi nell´ambito delle medicine alternative per
1) ridurre i radicali liberi con sostanze antiossidanti dall´esterno e
2) stimolare l´organismo a produrre i proprio antiossidanti naturali a partire dal glutiatione perossidasi, catalasi e superossido-dismutasi.
Ritornerò sull´argomento su come tali interventi possano ridurre l´infiammazione nel morbo di Crohn e nelle altre malattie infiammatorie croniche intestinali come la retto colite ulcerosa.
Riprendendo argomento originale tutte le strade sperimentate le ho in primo luogo testate sul sottoscritto. Anche perché il mio Crohn non è andato in remissione subito 23 anni fa quando iniziai la ricerca ma a gradini; percorrevo una strada che dava buoni risultati ad esempio (il mio primo approccio) l´utilizzo di uno specifico mix multivitaminico con predominanza di B5 acido pantotenico e ciò determinava un miglioramento ma non una risoluzione del problema. Poi ne percorrevo un´altra come la corretta alimentazione anche in base alle intolleranze e ciò determinava un ulteriore miglioramento ma ancora non decisivo. Affrontavo poi il problema degli agenti patogeni che pure determinava ulteriori miglioramenti e così via fino all´ultimo approccio della connessione tra infiammazione e radicali liberi.
Tutte le volte che la mia ricerca percorreva una strada che determinava miglioramenti sia con il sottoscritto che con altri malati, aggiungevo un ulteriore tassello all´insieme dei protocolli naturopatici per il Crohn. Al momento quindi l´armamentario terapeutico per il Crohn e la retto colite ulcerosa consta di molte armi tutte sperimentate positivamente.
Sono quindi stato molto molto attento a seguire io stesso i protocolli che consigliavo ma devo ammettere che sono stato un po´ meno "disciplinato" nell´eseguire controlli regolari nella convinzione di stare più che bene. Quindi al di là del verificare la normalità degli esami ematici inclusa la proteina C reattiva e la VES non mi sono mai spinto oltre . . . fino ad ora.
Ho effettuato di recente un´ecografia addome completo qui allegata la quale conferma la sensazione di benessere raggiunta da anni. Mi aspettavo per la verità di avere almeno una lieve stenosi nel tratto anastomotico in esito di resezione ileo-cecale visto che in passato ero stato operato per una occlusione da stenosi ed avevo sperimentato successivamente vari episodi di sub occlusione. Per cui ho chiesto al radiologo la cortesia di visualizzare in modo specifico tale tratto e nel fare ciò mi ha rassicurato specificando che lungo quel tratto il diametro del lume interno non scendeva sotto i 20 mm quando il range di normalità varia tra 10 e 25 mm.
Vi sono morbi di Crohn in forma lieve che facilmente vanno e restano in remissione anche 10 e più anni senza farmaci senza ricadute, il mio Crohn non era uno di questi; era un Crohn aggressivo sia stenosizzante che fistolizzante che quando attivo rispondeva solo parzialmente al Prednisolone. Dopo due anni dalla resezione ileo-cecale già ritornavano i primi sintomi con diarrea, astenia e dolori oltre all´incubo di veder la qualità della propria vita seriamente compromessa.
Per tali motivi il vedere ora l´esito dell´ecografia dopo 23 anni di totale assenza di terapia farmacologica rappresenta motivo di soddisfazione sia per la mia personale condizione fisica sia come ulteriore conferma della validità di una ricerca che continua da 23 anni nell´ambito delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Documenti allegati
Dimensione: 31,51 KB